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Guasti meccanici, quante volte hanno inciso sulle sorti di un mondiale

Non c’è dubbio che si tratta di una di quelle situazioni e disavventure che non si augurerebbe mai a nessuno e che ognuno di noi vorrebbe guardarsi bene dall’affrontarla, ma un guasto meccanico è sempre un gran fastidio, sia quando si tratta di circolare in qualsiasi strada per andare al lavoro, ad esempio, sia quando si tratta di sport professionistico.

È chiaro che le monoposto, ad esempio, di chi corre in Formula Uno sono molte più controllate e tenute sott’occhio rispetto a chi, nella vita normale, ha un’auto con cui si muove per svolgere qualsiasi attività. Se il guasto dovesse riguardare una componente fondamentale come la centralina, ad esempio, è chiaro che il problema non è di poco conto. In questo senso, però, ci sono online ormai diverse piattaforme che si occupano della vendita di centraline per auto usate e originali: se volete più info su Ecustore.it potete trovare tanti suggerimenti e proposte utili.

I guasti meccanici, dicevamo, sono molto più ricorrenti di quanto si possa pensare anche in uno sport professionistico come la F1, in cui i controlli sulle monoposto sono effettivamente certosini. Tutti, quindi, sperano sempre che non possa succedere, ma a volte è capitato che proprio per qualche guasto meccanico la storia di un mondiale cambi in maniera netta e improvvisa.

Il primo guasto meccanico che decise un mondiale

Dobbiamo tornare indietro addirittura al 1950, quando il primo campionato ufficiale di F1 si decise all’ultima gara, in quel di Monza. A contendersi la vittoria c’erano Fangio e Farina. L’argentino è il favorito, con quattro punti in classifica di vantaggio su Farina. Gara dominata, ma a circa metà ecco che il cambio della sua monoposto targata Alfa Romeo lo lascia a piedi. Lui tenta addirittura di ripartire sulla monoposto del suo compagno di squadra, all’epoca il regolamento lo consentiva, ma il miracolo non si compie. A trionfare è Farina, che porta a casa la vittoria di quella gara e pure il mondiale.

Hill, lo specialista dei mondiali in volata

Quando si parla di freddezza in pista, ma con un pizzico di fortuna in aggiunta, Graham Hill non è secondo a nessuno. Nei primi anni Sessanta, è proprio Hill, nell’ultima gara in Sudafrica, a giocarsi la vittoria del titolo contro Jim Clark. Quest’ultimo sembra essere saldamente davanti a tutti, ma poi una perdita d’olio lo mette fuori sul più bello.

Sei anni più tardi Graham Hill, per chi non lo sapesse si tratta del padre di un altro famoso pilota di F1, Damon Hill, fa il bis in condizioni molto simili. L’ultima gara si svolge in Messico e il duello, stavolta, è con Stewart. Quest’ultimo, durante la corsa, deve rallentare tantissimo per via di un problema all’alimentazione, che spalanca la doppietta mondiale per Hill.

I duelli e i guasti decisivi nel nuovo millennio

Nel 2000 la sfida tra Hakkinen e Schumacher tiene i tifosi in palpitazione fino all’ultima gara dell’anno. A Spa il finlandese vince, ma il tedesco replica in quel di Monza: così, si giunge al terz’ultimo appuntamento della stagione a Indianapolis. Hakkinen è secondo e sta rimontando Schumacher, guadagnando ad ogni giro, ma la rottura del suo motore lo mette fuori dai giochi definitivamente nella lotta per il titolo, con il tedesco che riporta la Ferrari in cima al mondo dopo ben ventun anni dall’ultimo titolo iridato.

La Ferrari, cinque anni più tardi, disputa un mondiale decisamente deludente, ma nel 2006 è pronta a rifarsi. Schumacher ha annunciato il ritiro, ma l’ultimo anno in pista vuole che venga concluso a tutti i costi con la vittoria dell’ottavo mondiale. A Suzuka, però, va in scena la grande delusione per i tifosi della “rossa”: dietro Alonso sta rimontando e il tedesco spinge oltre i limiti la sua Ferrari. Il motore si rompe e anche i sogni di gloria del tedesco svaniscono sul più bello.

Articolo scritto da Luca De Matteis

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